
Buoni fruttiferi postali, vittoria di Adiconsum contro poste
7 settembre 2020
Grazie all’assistenza di Adiconsum, un cittadino riminese ottiene ben 15 mila euro ricorrendo contro Poste sul rendimento buoni fruttiferi della serie Q/P
"Un cittadino riminese possessore di due vecchi buoni fruttiferi del 1988 ha fatto ricorso contro Poste Italiane – dichiara Stefania Battistini di Adiconsum Romagna , Associazione consumatori della CISL - che non voleva riconoscergli pienamente i rendimenti indicati sul retro dei titoli, ottenendo ben 15.000 euro”.
"I buoni fruttiferi oggetto del ricorso – spiega Stefania Battistini – risultano essere stati emessi in epoca successiva all’emanazione del decreto ministeriale e, dunque, in un momento in cui la serie P e la serie O non erano in corso. Sui buoni è stato quindi apposto un timbro recante l’indicazione della serie Q e dei nuovi rendimenti sul retro, ma unicamente prendendo in considerazione il periodo che va dal 1° al 20° anno di possesso, senza nulla prevedere invece per il periodo che va dal 21° al 30° anno".
“Se si è in possesso di questa particolare serie di buoni postali, il consiglio di Adiconsum – ricorda Stefania Battistini - è quello di non fermarsi nemmeno di fronte al rifiuto sistematico di Poste Italiane di rimborsare secondo i tassi riportati sul titolo e nemmeno se i buoni sono già stati riscossi. Gli uffici postali sono tenuti a rilasciare su richiesta le copie dei buoni incassati e la contestazione resta possibile. Se la differenza tra quanto liquidato
dall’ufficio postale e quello a cui si ha diritto può essere, come in questo caso, davvero significativa, allora il gioco vale senz’altro la candela".
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