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Il ruolo cruciale dei lavoratori immigrati nell’agroalimentare


Il ruolo cruciale dei lavoratori immigrati nell’agroalimentare

Roberto Cangini segretario generale FAI CISL Romagna, ne ha parlato a “Fatti e Opinioni”

Roberto Cangini, segretario generale della  FAI CISL Romagna (Federazione Agroalimentare), è stato ospite nei giorni scorsi di “Fatti e Opinioni” su Video Regione, dove ha discusso l’importanza dei lavoratori immigrati nel settore agroalimentare della Romagna. Durante l’intervista, Cangini ha evidenziato come oltre il 50% dei circa 30.000 braccianti agricoli della regione sia composto da lavoratori stranieri.

“Più del 50% dei braccianti agricoli in Romagna è costituito da lavoratori immigrati”, ha affermato Cangini, aggiungendo che questi lavoratori sono determinanti per la produzione degli alimenti Made in Italy, riconosciuti a livello mondiale come simbolo di eccellenza. “Senza il contributo dei lavoratori immigrati, il settore agroalimentare, in particolare in Romagna, non potrebbe esistere”.

Cangini ha spiegato che la mancanza di manodopera locale è legata alla stagnazione demografica degli anni ’90: “Oggi i lavoratori autoctoni italiani nelle campagne sono quasi assenti. Se non ci fossero i lavoratori stranieri, l’agroalimentare italiano, e soprattutto romagnolo, non esisterebbe”.

Il segretario generale della FAI CISL Romagna ha poi affrontato il tema dello sfruttamento e del caporalato, ricordando che anche in Romagna si sono verificati casi di sfruttamento: “Negli ultimi anni abbiamo avuto due casi di caporalato denunciati, per i quali come CISL ci siamo costituiti parte civile. Nonostante il caporalato venga spesso associato al sud, è una realtà che riguarda anche il nostro territorio”.

Cangini ha sottolineato la necessità di migliorare l’integrazione dei lavoratori immigrati e di affrontare il problema delle condizioni abitative: “Molti di loro sono costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e a pagare affitti esorbitanti. È sfruttamento anche questo”. Ha aggiunto che per risolvere queste problematiche è necessario un lavoro congiunto tra istituzioni, datori di lavoro e sindacati: Dobbiamo trovare il modo di rendere il lavoro agroalimentare appetibile per i lavoratori stranieri e garantire loro condizioni di vita dignitose”.

Infine, Cangini ha annunciato che venerdì 25 ottobre 2024 si terrà un convegno Made in Immigrately alla Fiera di Cesena, durante il quale verrà presentato il primo rapporto nazionale sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare.



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