
19 settembre 2023
Pensioni: conclusi i tavoli tecnici presso il Ministero del Lavoro
Nell’ambito della complessa riforma previdenziale, ieri si sono conclusi i tavoli tecnici presso il Ministero del Lavoro, che hanno visto coinvolti rappresentanti delle parti sociali e l’Osservatorio della spesa previdenziale. Gli incontri, originariamente programmati per affrontare le sfide che gravitano attorno all’universo delle pensioni, hanno messo in luce diverse richieste emerse durante l’ultimo “round” di confronto, incentrate sulla Previdenza Complementare.
Tra queste, spicca l’urgente necessità di istituire un nuovo periodo di silenzio-assenso per l’adesione ai fondi pensione, affiancato da una campagna informativa diffusa e capillare. “È imperativo avviare una massiccia campagna di informazione pubblica e consentire un nuovo periodo di silenzio-assenso per l’adesione alla Previdenza Complementare. Quest’ultima rappresenta oramai un pilastro irrinunciabile del sistema previdenziale e deve essere accessibile a tutte le lavoratrici e i lavoratori italiani, con particolare attenzione verso i giovani”, ha sottolineato Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl, al termine del tavolo tecnico dedicato alla riforma della previdenza presso il Ministero del Lavoro.
Ganga ha inoltre evidenziato l’importanza dei fondi pensione derivanti dai contratti collettivi, che conferiscono notevoli benefici previdenziali e fiscali agli iscritti, non soltanto al momento del pensionamento, ma anche nel corso della loro attività lavorativa. Pertanto, diffondere una cultura della previdenza risulta essere un passo fondamentale in questa direzione.
Nel corso della riunione, la Cisl ha ribadito la richiesta di ridurre l’imposizione fiscale sui rendimenti e di implementare ulteriori agevolazioni fiscali per gli investimenti in economia reale e nelle infrastrutture da parte dei fondi pensione. Inoltre, è stata espressa critica nei confronti della scelta del Ministero di identificare Assoprevidenza come partner operativo per quanto concerne il secondo pilastro previdenziale. Si tratta di un soggetto privato che, secondo la Cisl, non rappresenta adeguatamente il mondo del lavoro e delle imprese. Pertanto, l’Esecutivo è stato sollecitato a riconsiderare questa decisione, richiesta condivisa anche da Cgil e Uil.
La riforma della Previdenza Complementare si conferma dunque al centro del dibattito e delle azioni per garantire un sistema previdenziale solido, equo e accessibile a tutti i cittadini. La partecipazione attiva delle parti sociali risulta cruciale per individuare soluzioni efficaci e sostenibili in questo ambito.