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Accordo tra CGIL, CISL, UIL e Regione Emilia-Romagna per sostenere le famiglie: 10 milioni di euro dal Fondo Sociale Regionale per le rette CRA


Accordo tra CGIL, CISL, UIL e Regione Emilia-Romagna per sostenere le famiglie: 10 milioni di euro dal Fondo Sociale Regionale per le rette CRA

La CISL Romagna ha annunciato un importante accordo raggiunto con le sigle sindacali CGIL e UIL e la Regione Emilia-Romagna per affrontare l’aumento delle rette nei Centri di Residenza per Anziani (CRA). Dopo mesi di polemiche per i rincari, le organizzazioni sindacali e la Regione hanno negoziato una soluzione condivisa con l’obiettivo di alleviare il peso economico sulle famiglie a reddito medio-basso.

Il segretario della CISL Romagna, Roberto Baroncelli, ospite al programma televisivo “Fatti e opinioni” di Videoregione, ha spiegato che l’accordo prevede la distribuzione di 10 milioni di euro del Fondo Sociale Regionale tra gli ambiti territoriali sociosanitari. In particolare, alla Romagna spetteranno circa 2,5 milioni di euro, suddivisi tra gli otto distretti regionali sulla base dei posti letto disponibili nelle strutture per anziani.

A partire da metà luglio, gli utenti che hanno soggiornato nei centri di residenza dal 1° febbraio in poi riceveranno una lettera con le istruzioni per richiedere il rimborso. Questo verrà calcolato in base all’ISEE sociosanitario residenziale: coloro con un ISEE inferiore ai 12.000 euro otterranno un rimborso completo di €4,10 al giorno, mentre quelli con un ISEE tra i 12.000 e i 20.000 euro riceveranno €3 al giorno. I rimborsi verranno applicati sulle rette future a partire da settembre, con un termine per la presentazione dell’ISEE fissato al 30 settembre.

Dal 1° gennaio 2025 entrerà in vigore un nuovo sistema di tariffe che terrà conto della capacità economica di ciascun utente, abolendo la retta fissa attuale. Questo nuovo sistema sarà sviluppato in sinergia con le nuove regole di accreditamento delle strutture, garantendo che i costi siano equamente distribuiti in base alla situazione economica degli utenti.

L’accordo rappresenta un passo avanti significativo per le famiglie, che vedranno finalmente riconosciute le loro difficoltà economiche. Baroncelli ha esortato le famiglie a non esitare nel produrre l’ISEE sociosanitario, sottolineando che l’introduzione di questo strumento non implica necessariamente una valutazione completa del reddito dei figli, ma piuttosto una considerazione equilibrata delle risorse disponibili.

Questo importante risultato segna un’inversione di rotta rispetto alla delibera unilaterale adottata dalla regione alla fine dell’anno scorso e sottolinea l’impegno delle organizzazioni sindacali e della Regione Emilia-Romagna nel garantire un trattamento più giusto e sostenibile per gli anziani e le loro famiglie.



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