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Alluvione Romagna e la lentezza della burocrazia: un ostacolo per le famiglie colpite lo scorso anno


22 maggio 2024

Alluvione Romagna e la lentezza della burocrazia: un ostacolo per le famiglie colpite lo scorso anno

Francesco Marinelli: “di fronte a un evento straordinario come quello che abbiamo vissuto un anno fa, non basta una risposta forte della sola comunità Romagnola, servono risposte certe dalla politica.”

Durante l’intervista a TALK 24 di Teleromagna, il Segretario Generale CISL Romagna Francesco Marinelli, ha espresso chiaramente le preoccupazioni del sindacato riguardo alla lentezza burocratica che sta ostacolando il rimborso dei danni alle famiglie colpite dagli eventi straordinari dell’anno scorso.

“Intanto partiamo dall’assunto che è passato un anno – ha affermato il segretario cislino – e alcune questioni per noi devono essere assolutamente rimosse. Una di queste è quella dei beni mobili, su cui anche noi siamo tornati a sollecitare il governo perché riteniamo che sia assolutamente ingiustificato un provvedimento che non tenga in considerazione quelli che sono i danni più rilevanti che le famiglie purtroppo hanno avuto in questo evento straordinario.”

Il tema della lentezza burocratica e delle difficoltà di accesso ai rimborsi è centrale per comprendere le problematiche che molte famiglie romagnole stanno affrontando. A un anno dall’evento alluvionale, è inaccettabile che così poche richieste di rimborso siano state caricate sulla piattaforma Sfinge. Su circa 70.000 persone colpite, solo 2.000 domande sono state presentate, evidenziando un problema grave e radicato.

“Se noi consideriamo la platea potenziale che noi oggi abbiamo, sono state circa 70.000 le persone che sono state colpite. Quindi solo una piccolissima parte oggi di richieste di rimborso dei danni è stata caricata in questa piattaforma. Quindi dobbiamo chiederci: perché?”

Secondo Marinelli, risiede nella doppia difficoltà di accesso ai rimborsi e nella necessità di avvalersi di esperti per completare le pratiche. Le famiglie colpite non possono procedere autonomamente, ma devono affidarsi a tecnici, aumentando la complessità e i tempi di attesa. Questa burocrazia opprimente non fa che aggravare una situazione già di per sé drammatica.

“Quello che noi chiediamo in questa fase – chiosa il segretario – è che ci sia una sburocratizzazione e una velocizzazione delle domande, perché noi abbiamo persone che da circa un anno, anzi un anno oggi compiuto, che sono fuori di casa, sono ancora non sono rientrati.”

La richiesta del sindacato è chiara: serve un processo più snello e rapido per permettere alle famiglie di rientrare nelle proprie abitazioni. Nonostante la reazione immediata e forte della comunità romagnola, l’assenza di aiuti concreti e tempestivi da parte del governo ha lasciato molte famiglie in una situazione di stallo.

“Di fronte a un evento straordinario come quello che abbiamo vissuto un anno fa, non basta una risposta forte, importante come quella della nostra comunità Romagnola. Servono anche aiuti dall’esterno. Questo l’abbiamo detto sin dalle prime ore, ma questa cosa naturalmente non è stata raccolta fino in fondo.”

In conclusione, per superare queste difficoltà è necessario un impegno concreto e immediato da parte delle istituzioni per snellire le procedure burocratiche e accelerare i tempi di risposta. Solo così sarà possibile dare alle famiglie romagnole colpite l’aiuto di cui hanno urgente bisogno e permettere loro di ricostruire le proprie vite.

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