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La complessità del sostegno economico: un’analisi della situazione attuale


La complessità del sostegno economico: un’analisi della situazione attuale

L’accesso al sostegno economico per le famiglie in difficoltà sta diventando sempre più complicato, con effetti devastanti sia visibili che invisibili. A parlarne è il nostro segretario generale Francesco Marinelli nell’intervista di Carmelo Domini sulle pagine del Corriere Romagna oggi in edicola, il quale evidenzia che molte famiglie si trovano costrette a richiedere l’assegno di inclusione per combattere la povertà, mentre altre, pur non ricevendo l’assegno, vivono situazioni di estremo disagio.

Il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione ha comportato un irrigidimento dei parametri di accesso, trasformando il processo in un vero e proprio percorso a ostacoli. “L’ADI è ormai un percorso a ostacoli tra centri per l’impiego e Comuni di residenza. Tutto questo ha contribuito ad accrescere una percezione del disagio che per noi, come sindacato, va oltre ai numeri”. Inoltre Marinelli sottolinea che i parametri richiesti, come un ISEE sotto i 9.360 euro e redditi inferiori ai 6.000 euro, risultano anacronistici, soprattutto in un contesto di inflazione galoppante. La situazione economica attuale rende evidente l’inadeguatezza di tali soglie.

Questa complessità contribuisce a una percezione diffusa di disagio, difficile da quantificare, ma palpabile nella quotidianità delle famiglie. “La realtà – secondo il segretario – va ben oltre i numeri e le statistiche: il territorio romagnolo, pur essendo più ricco rispetto ad altre regioni italiane, non è immune da queste problematiche”.

Negli ultimi anni, il Reddito di Cittadinanza ha attirato un dibattito che Marinelli definisce grottesco, specialmente in un contesto locale dove le tematiche legate ai sussidi non sono correlate alla carenza di manodopera. “I report trimestrali della Camera di commercio della Romagna – afferma Marinelli – evidenziano un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, un fenomeno causato da fattori generazionali e da un cambiamento radicale nel mercato del lavoro. Su questo sarebbe ora di avviare una riflessione ampia e non strumentale a medio e lungo periodo”.

La situazione attuale richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni e della società civile. “Su questo sarebbe ora di avviare una riflessione ampia e non strumentale a medio e lungo periodo – conclude il segretario –. Dobbiamo capire che ci sono settori portanti della nostra economia, come turismo e agro alimentare, che rischiano di andare incontro a crisi pesanti”.



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