Rimini, emergenza autisti: “Sotto organico, trasporto pubblico a rischio”
RIMINI – “Da quando sono iniziate le scuole, siamo sotto organico di almeno 15 persone solo a Rimini e non riusciamo a garantire tutte le corse”, denuncia Sandro Di Giacinti, sindacalista della FIT CISL e autista Start Romagna nel corso di una intervista a Icaro TV. Il problema, già presente da anni, sembra destinato a peggiorare con l’arrivo dell’inverno, quando malattie stagionali come influenza e febbre ridurranno ulteriormente il numero di autisti disponibili.
“L’azienda deve prendere a cuore la situazione“, prosegue Di Giacinti, “è troppo facile indicare sul sito le corse non garantite, mentre l’utenza paga per un servizio che spesso non viene erogato. Chi resta ad aspettare al freddo e al buio alla fermata, si sfoga con gli autisti quando finalmente arriva l’autobus, ma la verità è che siamo in pochi e non bastano più nemmeno gli straordinari”.
Le condizioni lavorative sono un altro aspetto critico. “Purtroppo, pochi sono disposti a fare questo lavoro, considerato disagiato: si lavora la mattina presto, la sera tardi, la domenica e persino la notte, senza una vita regolare. Il problema principale resta lo stipendio: l’indennità lorda di un autista è di circa 1.500 euro, che netti diventano appena 1.250 al mese“. Le recenti assunzioni, continua Di Giacinti, riguardano persone dai 55 ai 62 anni, rimaste escluse dal mercato del lavoro e vicine alla pensione, ma l’azienda ha bisogno di giovani che possano garantire un percorso lavorativo lungo.
La questione economica e contrattuale non è da sottovalutare. “Il contratto nazionale è scaduto a dicembre e non ci sono ancora accordi per miglioramenti. Sarebbe necessaria una spinta da parte della Regione e degli enti locali per finanziare l’azienda e permetterci di offrire stipendi più alti tramite contratti integrativi”, spiega Di Giacinti.
Infine, Di Giacinti denuncia anche un clima di crescente aggressività: “Siamo spesso vittime di aggressioni verbali e, in alcuni casi, fisiche da parte di persone che cercano di salire con biciclette o bottiglie di vetro. Le condizioni di lavoro devono essere riviste e migliorate per garantire un servizio adeguato e la sicurezza degli autisti”.
La prospettiva, secondo Di Giacinti, non è rosea: “Tra dieci anni ci troveremo con metà del personale se non si interviene subito”.