17 ottobre 2023
Ufficio Dogane San Vitale, il nuovo direttore assume il suo incarico: i sindacati sollevano la questione del personale insufficiente
Lunedì 16 ottobre, Francesco Papoff ha preso il timone come nuovo direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Ravenna. Subentrerà a Giovanni Mario Ferente nell’ufficio del porto San Vitale.
“Miglior in bocca al lupo per il nuovo incarico”, afferma Mario Giovanni Cozza, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Romagna sulle pagine de “Il Resto del Carlino“. Tuttavia, Cozza solleva un importante punto di discussione: il numero di dipendenti attuali, che ammonta a soli 59, è palesemente insufficiente. “Da quattro anni affermiamo che 59 dipendenti sono pochi. È il numero più basso mai registrato, e entro il 2024 altre sette persone andranno in pensione. Benché siano previsti cinque nuovi arrivi, essi non saranno sufficienti a coprire le uscite previste nel 2023”.
Cozza enfatizza che “altri uffici nelle città portuali, pur avendo un carico di lavoro inferiore, dispongono di organici più numerosi. Ovviamente, essi generano anche meno entrate. Nel 2022, la dogana di Ravenna ha generato un miliardo e 48 milioni di entrate”. L’incremento delle crociere è un bene per la città, ma è necessario un ulteriore aumento del personale doganale, che dovrebbe passare da 30 a 50 unità. Questa quantità è stata determinata senza considerare i 300.000 passeggeri da controllare e l’incremento del traffico commerciale che si verificherà con l’escavo del canale Candiano.
Ciò che era necessario era una programmazione già nei primi mesi del 2021. “Era già evidente allora”, dichiara Cozza, “che il presidio doganale di Ravenna avrebbe necessitato di ulteriore personale. Le condizioni erano propizie per agire con anticipo e pianificare il presente. Sono necessarie politiche di reclutamento serie, altrimenti non si otterranno risultati significativi”. Inoltre, c’è il tema della formazione, che è essenziale per coloro che lavorano sul campo. “Non è sufficiente una videoconferenza quando le navi sono già in porto”.
Per garantire la solidità dell’ufficio doganale e, di conseguenza, un presidio di legalità efficiente, sono necessari “concorsi, interpelli dedicati e procedure di mobilità da altri enti. Siamo consapevoli che la formazione di nuovi funzionari richiede tempo, specialmente in una situazione in cui il ricambio generazionale a seguito delle pensioni è diminuito, impedendo ai giovani di apprendere la professionalità degli anziani”. Riguardo ai giovani, Cozza afferma che “le priorità sono cambiate: non è più solo una questione di stabilità lavorativa, ma di gratificazione attraverso la partecipazione diretta e il coinvolgimento nei processi decisionali, oltre agli aspetti economici, alla flessibilità e al benessere. In questo senso, il settore privato risulta più appetibile rispetto a quello pubblico”.