La fragilità demografica, sociale ed ambientale della montagna romagnola, una sfida complessa ed urgente
Il Sindacato dei Pensionati CISL Romagna insieme a CISL Romagna hanno presentato ieri a Bagno di Romagna presso il Palazzo del Capitano la ricerca “Domani è oggi. Presente e futuro dell’Appennino Romagnolo”.
Ha introdotto i lavori Maria Antonietta Aloisi, Segretaria generale Pensionati CISL Romagna. E’ intervenuto poi Sergio Palmieri, Presidente della Fondazione Generazioni ed ha presentato la ricerca Franco Chiarini, esperto in statistica e demografia.
Hanno partecipato all’incontro Enrico Spighi, Sindaco di Bagno di Romagna; Enrico Cangini, Sindaco di Sarsina; Enrico Salvi, Sindaco di Verghereto e Maurizio Nati, Sindaco di Casola Valsenio. Ha concluso i lavori Francesco Marinelli, Segretario generale CISL Romagna.
“Come Federazione dei Pensionati – afferma Maria Antonietta Aloisi – già dallo scorso anno a livello regionale abbiamo avviato uno studio sulle condizioni di vita delle persone nei paesi dell’Appennino, grazie al lavoro di alcuni nostri collaboratori, il contributo della Federazione Generazioni e con l’aiuto di esperti demografi quali Gianluigi Bovini e Franco Chiarini. Siamo quindi riusciti ad avere dati sui servizi sanitari offerti, welfare, trasporti, demografia, invecchiamento e vita sociale delle pensioni più anziane, per 23 comuni romagnoli”.
“Quello che emerge è che la crisi demografica che colpisce tutto il Paese, ma in particolare i comuni montani, porta con sé altre gravi conseguenze a livello economico e sociale”.
“Come sindacato dei Pensionati CISL siamo presenti con oltre 50 sedi in tutti i Comuni, anche quelli collinari e montani e cerchiamo di essere un punto di riferimento per le persone e sentinelle dei problemi e dei cambiamenti in atto a livello sociale”.
“Siamo stati contenti dell’importante partecipazione istituzionale al nostro convegno –sottolinea Aloisi – e speriamo che la ricerca possa essere per loro uno strumento importante per l’adozione di politiche concrete ed efficaci per il futuro delle loro comunità”.
DATI DELLA RICERCA SU 23 COMUNI ROMAGNOLI
PROVINCIA RAVENNA:
sono stati analizzati i comuni di Brisighella e Casola Valsenio
Calo della popolazione tra il 1951 e il 2021 del 53% (da 20688 a 9730 abitanti)
PROVINCIA DI FORLI’-CESENA:
sono stati analizzati i comuni collinari di Civitella di Romagna; Dovadola; Galeata; Modigliana; Rocca San Casciano; Sarsina e Tredozio. Comuni montani di Bagno di Romagna; Portico e San Benedetto; Premilcuore; Santa Sofia e Verghereto.
Calo della popolazione tra il 1951 e il 2021 del 53% (da 66.753 a 31.026 abitanti; – 14.856 nei comuni montani e -20.871 in quelli collinari)
PROVINCIA DI RIMINI:
sono stati analizzati i comuni collinari di Maiolo; Novafeltria; San Leo; Sant’Agata Feltria; Sassofeltrio e Talamello. Comuni montani di Casteldelci; Montecopiolo e Pennabilli.
Calo della popolazione tra il 1951 e il 2021 di oltre il 43% (da 33.678 a 19.030; -4.566 nei comuni montani, -53%, e -10.082 in quelli collinari, – 40,2 %).
SERVIZI PRESENTI E ASSENTI
Considerando tutti i 23 comuni analizzati, si evidenzia come siano presenti in tutti negozi, medici di base, alimentari, farmacie, poste bar e punti di aggregazione. Mentre si riscontra la mancanza di poliambulatori, assenti in 15 comuni; ospedali assenti in 18 comuni e punti di primo soccorso assenti in 17 comuni; assenti in 19 comuni scuole superiori, in 6 comuni mancano asili nido e in 4 mancano scuole medie.
CONCLUSIONI
“Come CISL Romagna abbiamo già da tempo avviato analisi e confronti sulle aree interne del nostro territorio, affinché possano essere valorizzate e si fermi il loro progressivo spopolamento – conclude il Segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelli.
“Affrontare le sfide demografiche, sociali ed ambientali delle aree interne della Romagna richiede una visione di lungo termine e l’impegno di tutti gli attori della comunità, inclusi enti locali, imprese, associazioni e cittadini. L’obiettivo deve essere costruire un futuro sostenibile, inclusivo e prospero per queste zone, migliorando la qualità della vita e proteggendo l’ambiente.
Sarà quindi fondamentale valorizzare le risorse locali ed incentivare politiche che promuovano l’occupazione giovanile attraverso la creazione di nuove opportunità lavorative legate all’agricoltura sostenibile, al turismo responsabile e all’artigianato locale. Inoltre, è essenziale investire in infrastrutture, anche digitali, e servizi per migliorare la qualità della vita nelle comunità montane anche attraverso un potenziamento della rete del trasporto pubblico”
“La grande scommessa che ci aspetta è quella di dotare la Romagna di un grande piano infrastrutturale. In questi anni il nostro tessuto produttivo ed economico ha perso complessivamente anche opportunità importanti a causa di ritardi, che non sono più giustificabili, come la viabilità di una arteria fondamentale come la E45”.