Fp Cgil, Cisl Fp Romagna e Uil Fpl hanno affisso le loro bandiere fuori da tutte le strutture che applicano il contratto della sanità privata Aiop. Un gesto simbolico ma potente, volto a tutelare centinaia di lavoratrici e lavoratori il cui contratto è scaduto da troppi anni, una situazione non più tollerabile.
“La sanità privata accreditata vive quasi esclusivamente di fondi pubblici, e non è più accettabile continuare a fare accordi sulla pelle dei professionisti. La modalità per il finanziamento è compito delle regioni e delle associazioni trovarlo, a noi interessa che si arrivi alla sottoscrizione il prima possibile. Se la sanità privata deve continuare a essere nel perimetro pubblico, non è più concepibile avere professionisti di serie A ed altri di serie B”.
“Con il caro vita che grava pesantemente sui redditi, assicurare prestazioni con una paga ferma al 2018 è insostenibile. Nel frattempo, la sanità pubblica ha già ottenuto un ulteriore rinnovo contrattuale (sebbene anch’esso insoddisfacente), mentre il sistema privato è ancora fermo al palo”.
Per il prossimo 23 settembre, le tre sigle confederali hanno proclamato un grande sciopero generale. “Serve chiarezza e trasparenza, e va rivisto il sistema degli accreditamenti affinché il privato sia obbligato a rinnovare il Ccnl parallelamente ai rinnovi del settore pubblico, pena la decadenza dell’accreditamento stesso. Questa è solo l’inizio di una “battaglia” che deve vedere i professionisti del privato essere considerati alla stregua dei colleghi del pubblico, sia dal punto di vista economico che normativo”.
D. Esposito (Fp Cgil Rimini), S. Coppola (Cisl Fp Romagna) e M.Rizzo (UIL Fpl Rimini)