29 agosto 2023
Il trasporto pubblico locale sta affrontando una doppia emergenza: la carenza di personale e l’emergere di nuovi pericoli legati alle sfide online. Sandro Di Giacinti della FIT CISL Romagna, lancia un allarme sulle pagine del Corriere Romagna che non può essere ignorato. “Nel territorio provinciale riminese siamo sottodimensionati di almeno 25 autisti su un totale di 280 circa. Mentre in Romagna ne mancheranno una cinquantina su 700”.
Le pericolose sfide proposte online stanno generando situazioni rischiose sulle strade, mettendo a repentaglio sia gli autisti che gli altri utenti delle strade: “Quest’anno stiamo notando un aumento della pericolosità pure su altri tratti urbani. Ad esempio, ci sono dei ragazzi, questi tiktoker, che ti spuntano davanti improvvisamente, si stendono in mezzo alla strada, e ti impediscono di proseguire la marcia. Mentre un amico li riprende col telefonino. Non chiedetemi perché. Ma è così”.
Non solo, a preoccupare fortemente dipendenti e sindacati sono soprattutto le aggressioni in aumento. “In un solo mese, mese e mezzo, ne abbiamo registrate quattro ai danni di altrettanti autisti – racconta Di Giacinti – ad un collega, addirittura, alla fermata del capolinea Riccione terme, mentre era in attesa di riprendere servizio, dei balordi hanno cercato di strappare la catenina dal collo. Un’azione così violenta da costringerlo a ricorrere alle cure del pronto soccorso”. Ma non finisce qui, aggiunge il segretario Cisl trasporti, “altri tre colleghi sono stati presi a botte e schiaffi per via del ritardo con cui il bus è arrivato alla fermata oppure per dei richiami a comportamenti più idonei da tenere all’interno di un mezzo pubblico pieno di gente. E uno si è preso perfino uno sputo in faccia. Ditemi voi come si fa a lavorare in questo modo. Ed evito di citare tutti gli insulti, le offese, le minacce che ci becchiamo quasi quotidianamente da passeggeri, badate bene, adulti, oltre che giovani”.
La carenza di personale non solo colpisce la qualità del servizio, ma ha implicazioni significative anche sulla salute e il benessere degli autisti. Le condizioni lavorative estreme, come guidare in giornate calde senza aria condizionata, generano uno stress eccessivo. Al fine di rendere la professione più attrattiva per i giovani e affrontare la carenza di personale, i sindacati stanno chiedendo salari più competitivi e contratti integrativi più vantaggiosi.
Per questo i sindacati sollecitano buste paga più pesanti per invogliare i giovani a scegliere questo lavoro. Chiosa, allora, Di Giacinti: “La volontà della Start di assumere nuovo personale c’è, al punto da rimborsare in busta paga la spesa della patente di guida, che è di qualche migliaio di euro. Ma quello che manca è la volontà dei ragazzi di farsi assumere: un lavoro riconosciuto come usurante e uno stipendio d’ingresso di 1.200-1.300 euro nette al mese fino a 1.600-1.700 euro nette al mese con anzianità di servizio, non incoraggia di certo. Da qui la necessità di siglare dei contratti integrativi più corposi, che possano, così, convincere le persone a fare l’autista di bus”.